La volontà di rispettare il terreno caratterizza la scelta di coltivare BIO.
Coltura biologica significa per noi un arieggiamento molto superficiale del terreno, senza rigirare le zolle; annaffiature delicate, con acqua a temperatura ambiente e sostanziose pacciamature, che proteggono il terreno e permettono di risparmiare acqua; ortica, tarassaco, borsa del pastore e altre erbe selvatiche piantumate intorno alle parcelle coltivate; consociazioni e corrette rotazioni; macerati per curare le piante quando sono in difficoltà infine protezione dei microrganismi che trasformano la biomassa per il corretto nutrimento del terreno.
Le siepi varietali e di ramaglia (siepi di Benjes) e installazioni naturali (rifugio di Jacquet) proteggono l’area dagli sbalzi di temperatura offrono rifugio agli insetti e animaletti selvatici che aiutano le coltivazioni. I tagli oculati dell’erba intorno alle parcelle, lasciando andare in seme le piante selvatiche, richiamano gli insetti utili e danno aiuto alle coltivazioni, alimentando una sinergia spontanea tra coltivato e selvatico. I cumuli di compost, infine, permettono di recuperare il materiale che la natura rilascia.